Marijuana e cura delle dipendenze.

Marijuana e cura delle dipendenze non c’è correlazione. Uno studio dell’università di Sidney evidenzia come non ci sia riscontro sull’efficacia dell’uso della marijuana per il trattamento delle dipendenze.

La marijuana può essere utile alla cura delle dipendenze?

La risposta è no. Secondo questo recente studio riportato da un articolo del Guardian, la cannabis non risulterebbe essere efficace per questo scopo.

Foto di Stephen Cobb su Unsplash
Foto di Stephen Cobb su Unsplash

Questo studio condotto dall’Università di Sydney, pubblicato mercoledì sull’American Journal of Psychiatry, ha seguito per 20 anni 615 persone con dipendenza da eroina.

Questa ricerca è stata la più lunga mai condotta che abbia mai esaminato la relazione tra cannabis e uso di oppioidi. Il punto di partenza è stato che la cannabis può essere utilizzata come metodo per ridurre il dolore o aiutare le persone a gestire i sintomi di astinenza da oppioidi.

Il dottor Jack Wilson, del Matilda Center for Research in Mental Health and Substance Use, il principale autore della ricerca afferma che i risultati mostrano che i medici e i politici non dovrebbero fare affidamento sulla cannabis per ridurre l’uso problematico di oppioidi. Questo nel quadro del crescente accesso ai prodotti a base di cannabis. Con lo spostamento globale verso la legalizzazione e il riconoscimento come prodotto terapeutico.

Doc. Wilson inoltre afferma che I disturbi legati all’uso di oppioidi sono complessi ed è improbabile che possano essere risolti con un singolo trattamento. Sembra che il modo migliore per sostenerli è rappresentato da approcci che guardino al quadro più ampio. Ed includano terapie fisiche, psicologiche e farmaco terapeutiche.

Anche se questo studio nega delle effettive evidenze della valenza dell’uso della cannabis nei trattamenti delle dipendenze, in particolare degli oppioidi, questo non esclude la valenza dell’efficacia della cannabis come trattamento per il dolore.

La cannabis e la sua valenza terapeutica.

Bisogna riconoscere però che nel mondo anglosassone, soprattutto negli Stati Uniti, ci sia un largo ricorso all’utilizzo degli oppioidi per la cura del dolore. Ed è evidente come questo sia dovuto ad un approccio “legalizzato” della produzione e vendita delle case farmaceutiche. Si può che per il bene del business li lasciano fare. Cosicché rendo molto facile l’accesso alle sostanze derivate dall’oppio.

Diventa evidente che alla gente piacerebbe pensare che un farmaco potenzialmente meno dannoso come la cannabis possa essere in grado di sostituire un oppioide potenzialmente più dannoso.

La marijuana non può fare miracoli! E non può risolvere problemi politici!

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